di Roberto Vecchioni
Einaudi, 1996
«Il mio è un infinito ritorno e circolare, perché è qui che sono in pace: rimarginati i due lembi dell’attesa e del ricordo, ho un’infallibile, momentanea, perfetta felicità.»
Viaggi del tempo immobile sono dieci viaggi fuori dal tempo scritti con un linguaggio veloce e denso, con un ritmo da ballata, dieci vicende impossibili se misurate col metro della logica, ma attraversate da una verità umana più intima e profonda. Una folla di bambini schiamazzanti si raccoglie in cerchio intorno a un cantastorie. I suoi racconti catturano subito: sono belli e strani. Attraverso quei racconti i bambini vengono iniziati ai sentimenti, alle paure, agli amori dei mortali.
Roberto Vecchioni è uno dei padri storici della canzone d'autore in Italia. È stato professore di greco e latino al liceo classico per molti anni, attualmente insegna Forme di poesia in musica all'Università di Pavia. Nella sua opera, è ricorrente l'intrecciarsi del proprio essere con i più svariati miti della storia, della letteratura o dell'arte, questi ultimi presi in prestito, non tanto per descriverne le gesta, piuttosto come espediente per rappresentare una parte di sé.
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