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Quote di solidarietà: Namibia

Aggiornamento: 7 ott 2022

GOODS NEWS!  – Lettera ai viaggiatori dal Progetto della township di Mondesa

Il fondo per lo sviluppo raccolto dai viaggiatori di “Viaggi solidali” durante l’anno 2011 corrispondente a 1750,00 Euro, verranno destinati alla costruzione di una cucina per il Lucky Kindergarten.

Il Lucky Kindergarten ospita attualmente 56 bambini che frequentano la scuola durante il giorno.


In molti casi i genitori dei bambini sono disoccupati o lavoratori domestici che fanno fatica a garantire il pasto scolastico per i propri figli.


La cucina verrà intitolata  a “Viaggi Solidali” e la sua creazione aprirà la strada anche al supporto di ulteriori associazioni. Una volta che il progetto verrà avviato sarà infatti più semplice trovare e raccogliere fondi  atti a garantire i pasti per i bambini.

La struttura verrà costruita affianco alla scuola e il cibo verrà cucinato, su fornelli a gas, da alcuni genitori della comunità.

DETTAGLI

Obiettivo: garantire durante le giornate scolastiche almeno un pasto giornaliero per bambino (56 pasti). Si prevede, inoltre, che tale servizio inciderà positivamente sulla frequenza scolastica.

Costi: uno stimato ammontare di 28.000 N$ permetterà di acquistare: 2 fornelli a gas, materiale edile, bombole del gas, tavoli, sedie, pentole, cucchiai, etc. I costi di costruzione della struttura potranno essere ridotti dalla partecipazione della comunità ai lavori.

E in più… In diretta dalla Namibia giungono i racconti dei nostri viaggiatori, che attraverso le loro parole ci permettono di assaporare il gusto di questo intenso viaggio:

“Arrivo a Windhoek: tra pellicani, canti e danze degli Oshivambo Dopo un viaggio in aereo durato 24 ore con tre aeree e due scali, tante file e un po’ di stanchezza siamo atterrati in Namibia all’una ora locale (meno 1h rispetto all’Italia). Siamo a Katutura, il quartiere più povero di Windhoek, la capitale della Namibia. Per arrivare qui siamo passati dalle ville col filo spinato e dai nomi tedeschi (la Namibia è stata protettorato tedesco dal 1890 al 1915) alle baracche dai muri di pietra dipinti oppure di lamiera. Siamo ospiti in deliziosi bungalow gestiti dall’associazione Penduka che in lingua Oshivambo significa “svegliatevi” una ONG che dagli anni ’90 impiega donne Namibiane disabili in lavori di artigianato locale (dipingono tessuti con la tecnica batik, lavorano il vetro riciclato per farne gioielli, lavorano e dipingono la ceramica, ricamano le stoffe con disegni ispirati dalla cultura boscimana). Ad oggi vi lavorano 120 donne nella struttura e 600 circa sparse per la Namibia, perché grazie all’associazione hanno imparato che da materiali poveri grazie al loro lavoro si crea un prodotto artigianale di valore che permette loro di ricevere un compenso.

E’ un posto bellissimo, sarebbe bello organizzare una festa di matrimonio qua! C’è un patio tutto in legno dove c’è il ristorante che si affaccia su un lago dove abbiamo visto i pellicani e svariati altri uccelli acquatici. Qui, in questo momento dell’anno è inverno e fa buio alle cinque e mezza circa. La sera fa molto freddo, ma durante il giorno il sole è anche troppo caldo.


Prima della deliziosa cena con piatti tipici namibiani, le donne dell’associazione ci hanno regalato uno spettacolo di danze e canti vestite con il loro abito tradizionale. E’ stato bellissimo e coinvolgente!

Anche se siamo appena arrivati ci sentiamo un po’ già a casa, sarà la Namibia che abbiamo tanto desiderato, sarà per la nostra brava guida Gianluca oppure per questa associazione e per quello che cerca di fare per il suo popolo.

Un saluto a tutti i cari che abbiamo lasciato in Italia (questa sera andiamo a dormire presto).

Rita e Vanni, Manuela e Marco, Gianluca – Windhoek, 27 maggio 2012

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