Continua il racconto di Bruno, nostro viaggiatore quest’estate in Romania… Buona lettura!!!
Alla scoperta della Transilvania: i villaggi sassoni e Sighişoara
In mattinata riprendiamo l’itinerario, lasciando la regione di Neamt e dirigendoci, per le spettacolari gole del Bicaz, nel cuore della Transilvania. La Transilvania è una piacevole scoperta: impariamo che la regione è multiculturale e multi religiosa da sempre, infatti per secoli è stata divisa tra popolazione di origine sassone, ungherese e romena. Le varie componenti della società sotto l’amministrazione asburgica hanno vissuto in accettabile armonia, ma sempre come comunità rigidamente separate dal punto di vista etnico. Hanno così sviluppato le loro culture con grande autonomia, lasciandone segni visibili nell’architettura e nel paesaggio. Dopo la seconda guerra mondiale, i sassoni sono quasi del tutto scomparsi, mentre la minoranza ungherese ha subito forti discriminazioni. Oggi vi è maggiore cooperazione tra i vari gruppi etnici: il bilinguismo è praticato e diffuso, mentre la maggioranza romena sta ripopolando i villaggi abbandonati dai sassoni, caratterizzati da un’architettura peculiare, fatta di case-fortezze e chiese fortificate, immediatamente distinguibili dal resto degli abitati. Grazie ai fondi della UE, al costante impegno della governativa Fundatia Eminescu ed all’interesse del principe Carlo d’Inghilterra, le case tedesche sono oggi vendute e ristrutturate secondo rigidi canoni, che ne preservano l’originalità architettonica. I vari trust sono attivi sul territorio e curano centinaia di progetti per lo sviluppo turistico della zona ed il restauro dei beni culturali delle varie comunità. Ogni villaggio dispone anche di una ziganìa, quartiere degli zingari stanziali, dove questi esercitano i mestieri più umili: fabbro, ramaio, allevatore; visitiamo quindi un’officina di un fabbro, per conoscere meglio anche questa comunità. Pernottiamo in uno dei villaggi, Richis, dove siamo accolti dai locali ed anche da alcuni reporter italiani che sono lì per un documentario. Anche qui ci aspetta una bella residenza sassone: il silenzio “assordante” della notte è rotto solo al mattino dal canto del gallo. Il giorno dopo visitiamo con guide locali, Richis, Biertan, Malancrav, caratterizzati dalle chiese riformate fortificate, che sono tutte di grande interesse.
Oggi è anche il giorno della bella Sighişoara, centro storico della regione: passeggiamo per le strette vie del centro e ci arrampichiamo sulla famosa torre dell’orologio, da cui l’occhio spazia su tutta la Transilvania, con una prospettiva davvero magnifica. Lassù un cartello indica che siamo esattamente a 1096 km in linea d’aria da Roma. La città è famosa anche perché vi è nato il mitico Vlad Tepes, principe rinascimentale realmente esistito e poi passato alla storia con il nome di Vlad Dracul, data la sua propensione a sconfiggere in bagni di sangue i nemici turchi. La fantasia di Bram Stoker ha poi creato, nell’Ottocento la figura di Dracula, qui presente un po’ su tutti i vari gadgets, magliette, stemmi, hotel, etc. La casa natale del vero Dracula fa bella mostra nella piazza principale.
Visitiamo ancora i villaggi sassoni di Crit, Viscri, Saschiz, ove incontriamo anche vari artigiani attivi nella tessitura e nei lavori della ceramica: ovunque è anche l’occasione per festeggiare il ferragosto con tante buone e genuine specialità culinarie, cucinate per noi nelle varie guest-house. Scopriamo, quindi, le varie “ciorbe”, zuppe tipiche molto brodose di vegetali, i vari tipi di polpette, stufati di carni di vitello e maiale e tante verdure di stagione. Ottimi latte, formaggi freschi e lo yogurt con miele, immancabile nei Balcani, nonché le dolci “placinta”, le crepes locali.
…continua… Testo di Bruno Tagliamonte Viaggio “ROMANIA: lungo le vie incantate. Iasi, Sighisoara, i monasteri della Bucovina e le minoranze culturali”, agosto 2017
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