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India – Esperienze di viaggio in Kerala

Aggiornamento: 6 ott 2022


Da quest’anno Viaggi Solidali propone una serie di interessanti viaggi in una nuova destinazione del grande continente asiatico: l’India! Nel 2012 abbiamo inaugurato 3 nuovi itinerari in West Bengala e Kerala, all’insegna del contatto con la natura e le popolazioni locali. Tra qualche settimana, i nostri primi viaggiatori partiranno alla volta di Calicut, per scoprire le culture, i sapori e la vita fluviale nell’India del Sud.

In attesa della partenza, e per tutti coloro che sono curiosi di conoscere meglio il nostro Viaggio in Kerala,  proponiamo le testimonianze di alcuni viaggiatori che hanno percorso una parte del nostro itinerario.

Fabiana Movalli, che in questi mesi collabora con Viaggi Solidali e partecipa all’organizzazione delle prossime partenze per l’India, così racconta la sua esperienza di viaggio che l’ha portata a visitare i Ghati Occidentali, Munnar e i bacini fluviali del Kerala, pochi mesi prima di entrare a far parte del nostro staff. Qui un estratto del suo diario di viaggio:

“Eccoci in partenza per la montagna indiana, la nostra meta finale sarà Munnar, paese dei Ghati Occidentali, alta catena montuosa dell’India del Sud, inserito nei circuiti turistici per le sue sterminate e verdeggianti piantagioni di tè. Decidiamo però di fermarci sulla via in un paese che si chiama Malayattur e si sta preparando alla notorietà. Qui è infatti in via di culminazione un’enorme chiesa alla quale si sta lavorando da più di 10 anni.


La stupefacente chiesa è provvista di tutto, dagli affreschi dai colori sgargianti alla statua del santo protettore, che verrà rigorosamente mantenuta coperta fino al giorno dell’inaugurazione. Gli operai e, sembra, tutto il paese sono coinvolti in una corsa contro il tempo per organizzare il grande evento.

L’orchestra prova tutto il giorno, i comitati cittadini si riuniscono e le famiglie la sera dopo cena passeggiano per le navate controllando lo stato dei lavori. Ma la ragione della nostra sosta a Malayattur non è la chiesa, bensì l’immenso fiume sul quale essa sorge. Un ampio e tranquillo bacino d’acque base e leggermente mosse. Incredibile è raggiungerlo al tramonto, il momento ufficiale della toilette in cui, approfittando delle luci sempre più tenui, donne e uomini a debita distanza gli uni dagli altri si lavano mentre le mamme fanno il bucato e i bimbi sguazzano allegramente.

Ci accorgiamo subito che anche qui ci sono “lavori in corso”, è infatti in via di costruzione un ponte sul fiume. Un’ulteriore opera che, collegando le due sponde, modificherà la quotidianità del villaggio e probabilmente costringerà l’anziano barcaiolo, da sempre unico tramite tra le due sponde, a trovarsi un nuovo lavoro.

Persi in queste considerazioni ci avviciniamo a un gruppetto di bimbi che nuotano vicino alla riva e, come spesso succede, appena ci vedono iniziano a mettersi in posa per le foto. Dopo qualche minuto siamo già diventati una nuova attrazione e la mamma dei bimbi ci invita a seguirli a casa. La loro abitazione si trovava alla fine di un sentiero nascosto tra la rigogliosa vegetazione, l’abbiamo percorso seguendo i bimbi in festa che annunciavano il nostro arrivo agli uomini della famiglia, nonno e padre che tra pecore e galline attendevano sul  patio di casa. Eccoci ora accomodati sul divano mentre la famiglia ci offre caffè e banane,  siamo seduti mentre tutti gli altri in piedi di fronte a noi, in silenzio ci guardano mangiare. Attratta dalla novità è arrivata persino un’anzianissima nonna!!.. Dopo due mesi di viaggio in India ci siamo abituati a questo essere sempre, perennemente osservati. Gli indiani in questi secoli d’incontro con gli occidentali hanno sviluppato un particolar modo di guardarli si tratta di uno sguardo poco discreto e insistente ma spontaneo e sereno, a metà tra il sorpreso e il divertito. Rompiamo il ghiaccio come al solito facendo tante foto di gruppo che, una volta rientrati in Italia, ci ricorderanno questo nuovo incontro speciale.”

Anche altri viaggiatori ci guidano con le loro testimonianze nel Kerala, questa volta ci troviamo sul Fiume Nila, qui si situa una parte significativa della nostra proposta di viaggio e delle attività del nostro partner locale The Blue Yonder. Racconta Erica Hangen:

“Il Bacino del fiume Nila è una delle destinazioni che Blue Yonder conosce meglio. Il suo fondatore Gopinath Parayil è nativo di quest’area, che si trova nel nord dello stato del Kerala (…). In questa esperienza di viaggio il nostro obiettivo era quello di conoscere la specificità naturale e culturale del fiume Nila. L’ecosistema di quest’area assediato da anni di miope e spesso illegale estrazione di sabbia, al di sotto della quale si nascondono gli interessi economici della mafia locale, rischia la distruzione. Con esso rischiano di scomparire anche agli affascinanti insediamenti umani, che al fiume sono da millenni vincolati.  La speranza di Blue Yonder è che le proprie attività possano aiutare nel combattere una sempre più urgente battaglia ambientale ricordando alla gente come siano interconnesse le loro vite a quella del habitat naturale in cui vivono. Il Bacino del Nila ha molto da offrire (…). Abbiamo incontrato terapeuti ayurvetici, praticanti di arti marziali, di danze tradizionali e di Katakali, assistendo ad uno spettacolo di ombre cinesi che si svolge per tutta la notte, con o senza pubblico, per ingraziarsi le divinità.  Durante il nostro soggiorno ci sono stati anche dei fuori programma e una sera ci siamo trovati  in un piccolo festival di paese in cui, suggestivi spettacoli di fuoco si mescolavano ad un rituale, durante quale uomini riccamente truccati interpretavano la divinità serpente. Anche queste tradizioni, come l’ecosistema nel quale sono nate, sono messe in pericolo da una  pesante pressione economica e culturale verso la conformità e la modernizzazione”.

Per conoscere il bacino del fiume Nila e le altre località del Kerala, partecipate ai nostri viaggio:

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