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IN DIRETTA DALLA NAMIBIA! 12° episodio

ultimo giorno… 8 giugno 2012: Katutura per chiudere!

L’ultimo giorno inizia con la colazione a Penduka e shopping presso il loro negozio di bellissimi manufatti artigianali . Accompagnati da Peter, la nostra guida locale, iniziamo il tour di Katutura, la township di Windhoek nata alla fine degli anni ‘50 in pieno periodo di apartheid per volontà dell’amministrazione sudafricana di dislocare la popolazione nera lontano dal centro città. Infatti il nome Katutura è stato dato perché significa “il luogo dove non vogliamo stare”.

Iniziamo con la visita all’SOS Village, un’organizzazione privata internazionale che ospita circa 100 bambini e ragazzi orfani o che vivevano in contesti familiari molto difficili. La struttura è molto ben organizzata con delle piccole abitazioni dove circa 10 bambini vivono insieme alla loro “mami”; incontriamo due classi di bambini dell’asilo che ci accolgono con tanta festa e tanti sorrisi. Andiamo quindi a visitare tre mercati locali che hanno la struttura tipica dei mercati del nord della Namibia, da dove provengono la maggior parte delle persone che abitano a Katutura. Abbiamo modo di gustare i kapana, gustosi pezzi di carne cotti alla brace e di osservare il colorato mercato della carne, frutta, spezie e altri prodotti tipici della loro tradizione (tra cui i vermi del mopane tree). Ci ha colpito la cordialità delle persone, l’ordine e la pulizia dei banchi dei venditori. Ci dirigiamo quindi ad uno degli asili di Katutura, fondato da una donna namibiana del quartiere, che ospita quotidianamente circa 60 bambini. Ci appare evidente la minore disponibilità di risorse economiche rispetto alla struttura internazionale, ma anche qui i bambini sono ben seguiti e amati. I bambini ci accolgono con allegria e canti che ricambiamo con gioia. Percorrendo le strade della township ci rendiamo conto che l’estensione è notevole e Peter ci spiega che è in continua espansione e fuori controllo dall’amministrazione cittadina. Ci scorre davanti agli occhi una distesa di baracche di lamiera, in cui d’inverno si soffre molto il freddo, costruite lungo i fianchi delle colline intorno a Windhoek, e pertanto a rischio di allagamenti nel periodo delle piogge; le strade sono sterrate, non c’è acqua nelle abitazioni ma soltanto servizi comuni esterni.

L’ultima tappa del tour e del nostro viaggio è una “sheeben”, uno dei numerosissimi bar tradizionali “illegali” di questo quartiere nel quale abbiamo bevuto una birra e conosciuto la bellissima ragazza proprietaria del bar e la sua nipotina. E qui a malincuore si conclude la nostra bellissima avventura in Namibia; speriamo di poterci tornare in un prossimo futuro.

E per concludere … EMOZIONI DI QUESTO VIAGGIO

Per tutti noi è stata la prima esperienza in Africa Australe e questo viaggio ci ha regalato emozioni intense e molto varie, che sono andate oltre le aspettative iniziali.

Tornando alle nostre vite di tutti i giorni, rimarranno indelebili il senso di libertà e pace dei paesaggi immensi, della natura selvaggia e degli animali, il calore ed il sorriso della gente ed in particolare dei bambini, il rammarico per l’ingiustizia della povertà e della disparità tra chi ha troppo e chi nulla, ma pur non avendo nulla ha la dignità e la speranza di costruire, ci auguriamo di cuore, un futuro migliore per questa splendida terra e questo meraviglioso popolo!

Manuela e Marco, Vanni e Vanni, Gianluca

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