In questo periodo non possiamo viaggiare, lo sappiamo. Ma #restareacasa non significa dimenticare l’orizzonte che ancora ci attende. Non chiudiamoci in noi stessi e usiamo il tempo a disposizione per continuare a informarci su tutto quanto non riguarda l’epidemia del Covid-19. Il mondo ci offre ogni giorno storie di speranza, di persone e popoli che lottano per i loro diritti e i loro ideali, esempi della capacità di immaginare e costruire il futuro, pur nelle difficoltà.
Una vittoria storica per i sioux di Standing Rock! Il 25 marzo la corte federale degli Stati Uniti ha ordinato una nuova valutazione sull’impatto ambientale del grande oleodotto sotterraneo Dakota Access.
L’oleodotto, che attraversa North Dakota e Illinois, è duramente contestato dagli ambientalisti e delle popolazioni native americane a causa dell’inquinamento delle acque e della distruzione di ampie porzioni di territorio sacro.
In questo periodo di forzato isolamento, ricordiamoci della tenacia dei sioux e degli altri nativi americani che da decenni invocano rispetto per la sacralità della terra e delle sue risorse!
BUON COMPLEANNO, MADAGASCAR!
L’isola con la maggior biodiversità al mondo per festeggiare i 60 anni dall’indipendenza si è regalata una festa di compleanno davvero speciale: la più grande cerimonia di piantagione di alberi della storia. In poche ore, un milione di piantine sono state messe nel terreno… e non è finita qui, la cerimonia di ripeterà infatti fino a giugno e il paese pianterà 1 milione di alberi per ciascuno dei suoi 60 anni di vita! A causa della deforestazione, dal 1940 il Madagascar aveva perso il 40% del suo patrimonio naturale: in questo periodo di difficoltà a causa dell’epidemia, riflettiamo sull’importanza di riconoscere i propri errori e sul coraggio di innescare un cambiamento virtuoso.
Finalmente la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye ha ottenuto l’autorizzazione del governo spagnolo per tornare in mare e ha fatto rotta per il braccio di mare tra Lampedusa, Malta e la Libia.
“Nonostante tutte le difficoltà”, ha affermato il capitano della Alan Kurdi, “il mio equipaggio è pronto a intervenire. Come potevamo stare ancora in porto quando non c’è alcuna imbarcazione di soccorso in tutto il Mediterraneo? E’ nostro dovere fare il possibile per salvare le vite dei migranti, anche in questo periodo”.
Anche se in questo momento siamo per forza concentrati sui nostri problemi legati al Covid-19, non dimentichiamoci degli altri e di chi ha più bisogno di aiuto, nel Mediterraneo come nelle nostre città.
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Interessiamoci al mondo: è il modo migliore per prepararci al nostro prossimo viaggio!
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