Nel 2012 l’Uzbekistan, nuova destinazione di Viaggi Solidali in Asia, ha avuto molto successo, suscitando l’interesse di un’ottantina di viaggiatori che si sono iscritti a ben 11 viaggi organizzati nel cuore dell’Asia Centrale. Grazie a questa grande partecipazione abbiamo potuto raccogliere ben 5.040 euro di quote di solidarietà che al termine dell’anno sono state girate all’associazione beneficiaria, la onlus “Un asilo di Samarcanda”. Il professor Marco Buttino, docente dell’Università di Torino e referente dell’associazione, ci racconta la storia e gli obiettivi del progetto, mettendo in luce l’importanza delle quote raccolte dai viaggiatori di Viaggi Solidali per i progetti in corso e la vita futura dell’asilo di Samarcanda…. “A Samarcanda, come in tutto l’Uzbekistan, dopo il crollo dell’Urss la situazione economica è diventata critica. Manca il lavoro e molti sono costretti ad emigrare. Al centro della città vecchia vive una comunità di Lyuli (zigani) di alcune migliaia di persone. La nostra associazione offre un sostegno, se pur minimo, per contrastare la progressiva emarginazione di questa parte di popolazione della città: facciamo il possibile per aiutare i bambini ad andare all’asilo e a scuola. Si tratta di asili e di una scuola pubblica, dove gli studenti non sono soltanto Lyuli, dove gli insegnanti credono nel loro lavoro, dove vi è un’assistenza medica, cibo e locali riscaldati. Gli asili e la scuola offrono i bambini Lyuli un’occasione importante non soltanto per giocare e studiare, ma anche per farlo con bambini che non sono zigani. Oggi i bambini seguiti sono 40: 25 frequentano l’asilo n. 6 (a Samarcanda il nome degli asili consiste soltanto in un numero) e 15 l’asilo n. 23. In entrambe le situazioni i bambini Lyuli sono numericamente in minoranza, ma sono un gruppo sufficientemente consistente da avere una presenza importante nella vita dell’asilo. Altri 16 bambini sono inseriti con il nostro aiuto nella scuola elementare n. 26. In questi anni l’aiuto da parte dell’associazione è consistito anzitutto nel pagamento delle tasse i cui costi sono cresciuti non soltanto per il numero crescente di bambini ma anche per l’aumento imposto dallo stato uzbeco. Negli asili sono stati organizzati corsi di lingua e di musica, e assistenza medica di base. Sono stati forniti a tutti i bambini una volta all’anno vestiti caldi e qualche gioco. Questo è stato l’aiuto che continueremo a fornire nei prossimi anni. Vi sono però anche progetti più ambiziosi, fondamentalmente due. Il primo consiste nello stimolare il miglioramento della qualità della didattica. Un primo passo in questa direzione è stato compiuto con lo stage a Torino. Abbiamo deciso di continuare chiedendo alle Direttrici degli asili e della scuola di presentarci dei progetti didattici. Noi li finanzieremo nella misura della loro qualità e della nostra disponibilità di denaro.
Sono in discussione un progetto di educazione musicale nell’asilo n.6 e di attività teatrali nell’asilo 23. Il secondo progetto consiste nel fornire aiuto per miglioramenti strutturali degli asili. Le speranza delle Direttrici sono molte, i nostri denari sono però pochi. Il costo dell’aiuto è raddoppiato rispetto a quando si è iniziato e per i due progetti, indicati sopra, sono necessari finanziamenti aggiuntivi. Per il 2013 speriamo di poter disporre di una somma di circa 15.000 euro. A Samarcanda contiamo anzitutto sulle tre Direttrici e sul comitato di quartiere. Le Direttrici si impegnano ad utilizzare l’aiuto in modi concordati con noi, a fornire ai bambini Lyuli lo stesso insegnamento degli altri bambini dell’asilo e a non tenerli in nessun modo separati. Ci tengono aggiornati sui metodi educativi, sulle attività didattiche e sui risultati, e tengono un dossier continuamente aggiornato su ogni bambino con informazioni riguardanti l’apprendimento, la frequenza e lo stato della salute. Il rapporto con il comitato di quartiere è indispensabile. La responsabile del comitato delle donne del quartiere, persona di cui abbiamo stima e fiducia, ci fornisce ogni anno un elenco di bambini Lyuli di famiglie bisognose disposte a inserire i bambini nell’asilo e tiene i rapporti con le famiglie. La rete solidale fa riferimento agli insegnanti italiani che vivono a Samarcanda per gran parte dell’anno e che lavorano all’Istituto di lingue straniere della città. I nostri aiuti sono mediati da lei e gestiti sotto il suo controllo. Infine esiste a Torino la nostra associazione e i numerosi amici che ci sostengono. Qui discutiamo dei progetti e ci dedichiamo alla raccolta dei finanziamenti necessari.”
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