di Alessandro Vergari
Ecco come è nata “Walden viaggi a piedi” una cooperativa che promuove il turismo più lento e sostenibile che esiste e il suo progetto di Social Trekking per camminare tutti insieme.
E’ passato un anno da quando abbiamo festeggiato la nascita di Walden, con una festa che ha richiamato decine di amici camminatori, in uno stupendo agriturismo che aveva, non è un caso, lo stesso nome. In quest’anno, nonostante i tempi di crisi che attraversiamo, abbiamo fatto gran parte dei viaggi programmati e per il prossimo anno abbiamo progetti in grande: portare da 50 a 88 i viaggi a piedi, ampliare il gruppo di collaboratori, tutte guide ambientali escursionistiche, che passerà da 13 a 25 e un nuovo progetto da portare avanti: il Social Trekking.
Camminare
Ma come è nata questa cooperativa che per ora ha 5 soci, ma presto ne avrà altri due e inizia a dare lavoro anche a dei giovani, sia nel campo della educazione ambientale, che nel lavoro di guida vero e proprio?
Tutto è nato dopo che l’associazione La Boscaglia, una delle più famose associazioni nel settore dei viaggi a piedi, si è sciolta, non potendo più portare avanti il processo di trasformazione in “vera” associazione che si era dato, venendo incontro alle richieste dei suoi soci. Fu così che alcune guide, le più critiche sul mancato processo di trasformazione, si trovarono orfane di ideale, progetto e di lavoro da portare avanti. Dopo un primo momento di spaesamento capimmo che l’unica maniera di essere coerenti e trasparenti verso chi ci aveva sempre seguito e per continuare a lavorare eticamente nel mercato dei viaggi sostenibili era quello di fondare una piccola cooperativa.
Con quattro guide storiche dalla vecchia associazione, Luigi Lazzarini, Pieluigi Cosola, Iuri Pagliai e Alessandro Vergari e con l’insostituibile Caterina Melander che è l’asse portante dell’organizzazione interna, abbiamo deciso di dare vita a questa avventura dandogli un nome simbolico di grande valenza: Walden.
“Walden, ovvero vita nei boschi” è il nome del più famoso libro scritto da H. D. Thoreau, in cui l’autore racconta della sua esperienza di due anni di vita in una piccola casa di legno in autosufficienza e da sfogo a una forte polemica sulla società mercantilistica americana. Siamo negli Stati Uniti, a non grande distanza da New York, ma Thoreau fa questa scelta intorno alla metà dell’800, decisamente un precursore del pensiero ecologico, ora così attuale. Suo anche il saggio “Disobbedienza civile”, che gli costò la prigione al tempo della guerra degli Stati Uniti con il Messico, e poi il libro che nella biblioteca di ogni escursionista non può mancare: “Camminare”, un saggio dove sono raccolte le sue riflessioni sull’attività più antica dell’uomo e la convinzione che guardando con occhi nuovi tutto ciò che ci circonda, anche i dintorni offrono continuamente spunti per meravigliarsi.
Troppi sono quindi i riferimenti alla sua opera per non prenderne ispirazione, per una cooperativa che si ripromette di far cambiare modo di vedere, di muoversi, di incontrare, di assaporare la sobrietà, grazie al camminare a piedi.
Ci attendeva una sfida ambiziosa, pur con la nostra lunga esperienza, ma abbiamo voluto da subito affiancarci ad una realtà consolidata e molto conosciuta nel settore del turismo responsabile: Viaggi Solidali di Torino. Sono loro i nostri partner, essendo una cooperativa Onlus ed un tour operator, ci hanno dato un appoggio incredibile, per stimoli e concretezza e serietà, con loro abbiamo subito iniziato un proficuo scambio di progetti e collaborazioni.
I camminatori che ci erano affezionati e che apprezzavano il nostro stile di viaggi a piedi, hanno continuato a seguirci portando amici e conoscenti e il mondo di Viaggi Solidali ci ha portato altre persone interessate a provare a vedere il mondo rallentando; camminando appunto.
Un ulteriore passaggio di crescita, e che tra l’altro ci differenzia dalle altre organizzazioni e associazioni che promuovono un po’ tutte lo stesso tipo di viaggi, è quello di cercare di valorizzare l’aspetto sociale del camminare.
Impegno grosso, ma che per noi ha molte valenze tra cui la collaborazione, lo scambio, la partecipazione. Non è un caso che siamo diventati soci AITR, l’Associazione che promuove il Turismo Responsabile, della quale condividiamo a pieno titolo i valori ed i metodi d’organizzazione dei viaggi. Siamo soci di Mag6, che promuove un uso del denaro critico, per cambiare gli stili di vita e la società in cui viviamo, abbiamo aderito alla REPA, La Rete Economica a Prezzo Agevolato,uno strumento di mutualità per i soci della Mag, per creare una rete che riduca il prezzo dei beni e servizi acquistati e per potenziare gli scambi interni a vantaggio di quelle realtà che non hanno come fine il massimo profitto e che rispettano i lavoratori, le comunità locali, i consumatori, l’ambiente.
Aderiamo al circuito ZOES, siamo correntisti di Banca Etica e aderiamo alla proposta economica dell’Arcipelago SCEC, per dare un contributo ad un’economia diversa. Tutte scelte di nicchia, ma congruenti, perché consapevoli che anche piccole scelte possono trasformare il mondo. E poi la socialità che è nello stare con le persone e tra le persone.
I nostri viaggi sono sempre per piccoli gruppi, massimo 15 partecipanti, perché così si valorizzano le relazioni tra le persone. Le fatiche della marcia, le soddisfazioni di un panorama goduto tutti insieme, le storie che si raccontano, gli imprevisti vissuti, i chilometri percorsi in più giorni di cammino, legano e cementano rapporti tra persone che pochi giorni prima erano perfetti estranei. Non è difficile che i gruppi, una volta ritornati a casa, non vedano l’ora di ritrovarsi insieme per una nuova camminata e poi basta leggere i “pensieri” che raccogliamo alla fine di ogni viaggio per capire quale emozioni suscitano questo genere di esperienze.
Camminare come filosofia di vita
Ma a noi non basta fare conoscenza tra i partecipanti; l’obiettivo è una socialità diffusa che si esplica nell’avere il tempo di fermarsi con chi si trova per strada, nell’andare a visitare chi ha fatto scelte di vita importanti come aprire un agriturismo biodinamico, vivere in una comune, gestire un rifugio con vera sensibilità ecologica, vivere le tradizioni di una comunità straniera, contribuire a sostenere una economia e un artigianato locale.
Non è un caso se da quest’anno il nostro leitmotiv è il Social Trekking nel quale ci impegniamo ad aprire le porte del viaggiare a piedi a tutti: giovani, attempati, maturi, soli, in coppia, in gruppo, in famiglia, atletici, avventurosi, comodoni.
Con il quale vogliamo passare dalla rete virtuale alla rete dei sentieri, delle emozioni, dell’incontro. E’ su questi terreni che vogliamo condurre i nostri viaggi. Per stare in contatto senza altri strumenti che non noi stessi, i nostri passi, il cammino. Un modo per stare connessi a una rete fisica fatta di persone che viaggiano a piedi per riscoprire assieme il piacere di camminare con altri, assaporando il silenzio, la lentezza della terra, l’armonia della natura e dei suoi elementi.
Con il Social Treking vogliamo in definitiva proporre un modo di fare vacanze che spalanca gli orizzonti alla ricchezza che si riceve dallo scambio con altre persone e dalla conoscenza delle loro idee. Per questo fertili sono i vicini Balcani, dove ci confrontiamo con i popoli rumeni e albanesi che, una volta conosciuti, grazie alla loro ospitalità e vitalità, ci fanno vedere i migranti sotto tutto un altro aspetto.
Sul tema dell’intercultura poi partecipiamo al progetto Mygran Tour di Viaggi Solidali, Accra e Oxfam Italia, in cui i migranti diventano i ciceroni dei centri storici delle città in cui vivono, accompagnando turisti, giovani e scuole a conoscere i quartieri dove vivono. Il progetto è nato a Torino, una delle città più multietniche d’Italia, e si sta sviluppando in Italia, a Roma, a Milano, a Genova. Walden realizzerà nel 2012 Firenze Migranda. Le passeggiate migranti sono un’esperienza di conoscenza delle ormai sempre più grandi comunità di immigrati presenti nelle grandi città con le loro attività commerciali e culturali. Si passa così dal conoscere gli alimenti di un negozio rumeno, agli esempi di tatuaggio con l’henna fatto dalle donne della comunità marocchina, alla cena in un ristorante africano.
Una particolarità dei nostri viaggi è che ognuno è creato ad hoc da una guida.
Non sono viaggi standard, omologati; difficilmente troverete nel nostro catalogo percorsi classici perché ci teniamo molto a personalizzarli e questo è il compito di ogni guida che, anche attraverso anni di sopralluoghi e coltivando le conoscenze con i locali, è riuscito a dare a ogni escursione una caratteristica unica e qualche volta anche irripetibile.
Mi viene in mente, tanto per fare un esempio, che nel Basilicata Coast to Coast il nostro gruppo è stato ospite nel caratteristico albergo del Palazzo dei Poeti nella Rabatana di Trusi. Fin qui niente di particolare, se non che il luogo da solo merita il viaggio, ma la recitazione estemporanea di poesie di Albino Pierro e de “A livella” di Totò, fatta a braccetto dal proprietario dell’albergo con un cliente estemporaneo. Sono quelle cose che non si ripetono.
Alcuni viaggi sono studiati appositamente per visitare luoghi speciali, con una storia importante di scelte etiche e sociali, come la Comune di Bagnaia, presso Siena, una delle più antiche comuni ancora esistenti in Italia. Soffermarsi una notte con loro, condividere il pranzo in comune, aiutare a lavare i piatti e dormire in una grande stanza tutti insieme, ma soprattutto sentire dalle voci dei protagonisti le esperienze vissute di questa scelta di vita, sono un’altra emozione che non si scorda facilmente.
Ogni guida ha poi la sua personalità; c’è chi è più ferrato sulla parte naturalistica e si sofferma su ogni pianta o richiamo d‘uccello, c’è chi è appassionato dalla parte storica del percorso e ne racconta le leggende, c’è chi preferisce la parte più sociale e conviviale del camminare in compagnia, chi la parte più poetica leggendo passi di libri, haiku o facendo scrivere “pensieri” ai partecipanti stessi.
A conclusione non possiamo che consigliare a tutti di indossare un buon paio di scarpe, di uscire di casa e di riscoprire il mondo con calma, camminando un po’ di più.
Il sito di Walden viaggi a piedi:
www.waldenviaggiapiedi.it
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